L’Atto 20 della Conferenza del III Distretto 2024

La relazione della Commissione Esecutiva (CED) alla Conferenza Distrettuale 2024 si apre con le seguenti parole:
“La vocazione è il Cristo vivo in mezzo a noi che ci chiama, che con la sua parola crea la cmunicazione, con lui e fra noi creature, e la collaborazione, con lui e fra noi creature, appunto, della sua parola.
Come frutto delle esperienze che abbiamo fatto in quest’anno ecclesiastico proponiamo questi tre spunti di riflessione critici all’attenzione della Conferenza, per rispondere insieme alla vocazione e cercare di rendere la comunicazione e la collaborazione più gioiosa, più coerente e più competente in Cristo.”
La Conferenza ha raccolto e approfondito questi spunti di riflessione: l’Atto 20 è il risultato del confronto aperto e proficuo con il quale sono stati affrontati temi di importanza fondamentale per la vita delle nostre chiese. E’ un atto importante, che delinea il lavoro che ci impegnerà in questo nuovo anno.

ATTO 20

La CDIII, dopo aver riflettuto sulla vocazione, comunicazione e collaborazione, riconosce che il richiamo alla vocazione, fondato sulla Scrittura, apre a una nuova opportunità: quella di partecipare ad un progetto che, pur nella fatica di relazioni talvolta complicate, ci coinvolge in un comune percorso illuminato dalla grazia del Signore.

Cristo rinnova la nostra relazione con Dio, e questo ci rimanda immediatamente alle nostre relazioni reciproche. Non sempre ci è facile parlarne e questo impedisce di condividere la fede personale o non ci consente di esprimerla efficacemente. La comunicazione nella chiesa diventa annuncio dell’Evangelo; ma come possiamo oggi rendere efficace questa comunicazione?

Non può esistere comunicazione senza ascolto attivo, questo è il punto di partenza dal quale provare a trovare nuovi metodi per ravvivare il dialogo nelle nostre comunità, così come nello spazio pubblico; tenendo conto che in entrambi i contesti interculturalità e intergenerazionalità giocano un ruolo rilevante. Il metodo con cui affrontiamo le tematiche sensibili diventa parte dell’Annuncio.

Un aspetto della crisi delle nostre chiese consiste proprio nella difficoltà del processo democratico tramite il quale si giunge alle decisioni. Questo comporta una cattiva interpretazione del concetto di delega, che sempre più viene vista come una fuga dalle responsabilità, accompagnata dalla conseguente mancanza di sostegno alle persone che assumono incarichi e svolgono ministeri.

Avere una progettualità condivisa permette di trasformare una insana catena di deleghe e deresponsabilità in una rete proficua di rapporti e testimonianza pubblica in cui la vocazione di ognuno ha valore e permette che ogni crisi sia superata a lode di Dio solo.

Articoli   |     |